Una scatola nera per rilevare tutti i movimenti sull’asse delle paratoie e le «accelerazioni triassiali». Nuovo test ieri a Chioggia per quattro paratoie della barriera. Operazioni che hanno tenuto occupato fino a sera le squadre di tecnici dirette dall’ingegnere Davide Sernaglia. Un sub ha posizionato sott’acqua il rilevatore i cui dati saranno letti oggi. Verificate anche le valvole di scarico, che avevano dato qualche problema nel sollevamento di un mese fa. Prove di funzionamento anche per la seconda linea di caricamento, cioè gli impianti di riserva. E infine, le prove per il sollevamento e il riempimento d’aria. «L’obiettivo è ottimizzare i tempi, in vista dell’entrata in funzione del sistema», dicono i tecnici, «per ridurre al minimo i disagi all’attività portuale». Nuovi test dunque, in vista della conclusione della prima fase del Mose prevista per il 30 giugno. Per quella data. è stato annunciato, le paratoie saranno in grado di essere azionate tutte insieme anche in caso di maree eccezionali.Alle bocche si lavora, dunque. Mentre nei Palazzi non si abbassa la temperatura delle polemiche. Dopo l’interrogazione depositata in Senato dal Movimento Cinque Stelle che attacca il provveditore Zincone per la sua proposta di modificare la Convenzione: «Diciamo no al condono e chiediamo siano fatti i lavori per il ripristino ambientale», dicono. Il M5s ha anche chiesto al governo di rendere pubblici i criteri con cui sono state effettuate le ultime nomine ai vertici.