Gli artigiani non ce la fanno più e chiedono di riaprire al più presto la loro attività, in tutta sicurezza. «Facciamo riaprire fra quindici giorni le aziende già in grado di garantire la sicurezza dei lavoratori, o l’economia del territorio collasserà del tutto», dice il presidente della Cna veneziana, Giancarlo Burigatto «Per tante piccole e medie imprese di tutti i settori costrette a stare ferme ormai dall’inizio di marzo», afferma, «l’alternativa è secca: tornare a produrre a breve o abbassare le saracinesche per sempre». «Ma beninteso, non siamo irresponsabili», tiene a chiarire, «e di certo non sottovalutiamo il bene primario della salute. Pensiamo alla riapertura per le moltissime pmi che si sono attrezzate, o lo stanno facendo, per garantire appieno le misure ed i dispositivi per la sicurezza igienico-sanitaria». Proprio su questo, fra l’altro, verte una delle proposte che la Cna ha avanzato l’altro giorno al sindaco Luigi Brugnaro dopo l’ultima videoconferenza tra primo cittadino e associazioni. «Abbiamo chiesto espressamente», spiega ancora il numero 1 della Cna veneziana, «che il coordinamento indispensabile tra Città metropolitana, Comuni e parti sociali garantisca anche un servizio di informazione per le aziende sulla pronta e continua reperibilità dei dispositivi di protezione». «Entrare in un’ottica di ripartenza a breve è davvero necessario» conclude il presidente della Cna, «Questo stallo dell’attività, e le casse vuote che ne derivano, alla lunga finirebbe per consegnare molti artigiani e piccoli imprenditori alla disperazione». Gli artigiani sono tra le categorie che più, anche per le maggiori difficoltà al sistema bancario, rischiano di uscire con le ossa rotte da questa crisi.